di Giorgio Pagnacco
La tarma della cera, nota scientificamente come Galleria mellonella, è un insetto le cui larve possono causare gravi danni agli alveari. Questo articolo esplorerà in dettaglio cos’è la tarma della cera, i danni che può arrecare e come gli apicoltori possono affrontare questa minaccia con rimedi naturali e farmacologici.
Cos’è la Tarma della Cera?
La tarma della cera è un lepidottero appartenente alla famiglia dei Pyralidae. Le larve, che sono la forma dannosa dell’insetto, si nutrono della cera delle celle e delle riserve di miele, danneggiando la struttura degli alveari. Gli adulti, invece, sono farfalle di piccole dimensioni che non arrecano danno diretto; è la fase larvale che rappresenta la vera minaccia per le colonie di api.
Danni della Tarma della Cera agli Alveari
1. Degrado della Cera
Le larve della tarma si nutrono voracemente della cera che compone i favi, creando tunnel e gallerie. Questo degrado compromette la struttura stessa dell’alveare, rendendo i favi fragili e meno funzionali. Un favo danneggiato non è in grado di sostenere adeguatamente le uova, il miele e il polline, influenzando la capacità di riproduzione delle api.
2. Perdita di Miele e Polline
Oltre alla cera, le larve si nutrono anche del miele e del polline presenti nei favi. La loro presenza può ridurre drasticamente le riserve alimentari, lasciando le api senza cibo durante periodi critici, come l’inverno o in caso di fioriture scarse.
3. Compromissione della Salute delle Api
Le larve della tarma possono danneggiare le larve di api in crescita, riducendo la popolazione della colonia. Inoltre, le aree infestati possono diventare terreno fertile per patogeni e malattie, aggravando ulteriormente la salute delle api.
4. Comportamento Stressato delle Api
La presenza di tarme può generare stress tra le api, che si comportano in modo più irrequieto e meno produttivo. Un’alveare stressato è meno efficiente nella raccolta di nettare e polline, influenzando la produzione di miele.
5. Diminuzione della Produttività
Un alveare infestato dalla tarma avrà una ridotta capacità di produzione di miele, con conseguente diminuzione del rendimento per l’apicoltore. Questo può portare a perdite economiche significative.
Quando Attacca la Tarma della Cera?
La tarma della cera è particolarmente attiva in estate e all’inizio dell’autunno, quando le colonie sono più numerose e c’è abbondanza di cibo. Durante questi periodi, le condizioni ambientali favoriscono la riproduzione e la proliferazione delle larve.
Perché Alcuni Alveari Sono Attaccati e Altri No?
1. Condizioni Ambientali
Alcuni alveari sono più esposti a condizioni favorevoli per la riproduzione della tarma. Un ambiente umido e caldo può favorire la proliferazione delle larve, mentre un alveare ben ventilato e asciutto può dissuaderle. I favi più colpiti sono quelli in cui vi è stata covata e polline.
2. Igiene dell’Alveare
Alveari poco curati, con favi vecchi e residui di cibo, sono più suscettibili all’infestazione. La pulizia regolare e la sostituzione dei favi deteriorati possono ridurre significativamente il rischio di attacchi.
3. Forza della Colonia
Colonie forti e ben sviluppate sono in grado di difendersi meglio dalle infestazioni. Al contrario, alveari deboli, a causa di malattie o scarsa nutrizione, possono essere più vulnerabili.
Come Contrastare la Tarma della Cera
Rimedi Naturali
- Controllo Ambientale: Mantenere gli alveari in buone condizioni e puliti è fondamentale. Rimuovere i favi vecchi e danneggiati può ridurre la proliferazione delle tarme.
- Uso di Trappole: Le trappole per adulti possono aiutare a monitorare e ridurre la popolazione di tarme. È possibile realizzarle utilizzando feromoni per attirare i maschi.
- Infusi di Piante Repellenti: Alcune piante, come il rosmarino e la lavanda, possono avere proprietà repellenti. Spruzzare infusi di queste piante all’interno dell’arnia può aiutare a tenere lontane le larve.
Rimedi Farmacologici
Se i rimedi naturali non sono sufficienti, esistono diverse opzioni farmacologiche:
- Bacillus thuringiensis (Bt): Questo batterio, utilizzato come insetticida biologico, può essere efficace contro le larve di tarma. È importante applicarlo in modo mirato, seguendo le indicazioni del produttore.
- Trattamento con lo zolfo: utilizzato tramite bruciatura, lo zolfo sviluppa anidride solforosa la quale ha efficacia sia come insetticida che fungicida biologico.
Tecnica di Bruciatura dello Zolfo
1. Preparazione della Camera Stagna
La prima fase consiste nella preparazione di un ambiente chiuso e sigillato in cui si può controllare la diffusione dei fumi di zolfo. Ecco i passaggi chiave:
- Rimozione dei Melari: Dopo la smielatura, i melari e i telaini devono essere rimossi dall’alveare. È importante assicurarsi che non ci siano api all’interno dei melari.
- Scelta della Camera: Può essere utilizzata una camera stagna, come un contenitore di plastica o una cassa di legno con coperchio. Deve essere sufficientemente grande da contenere i melari e consentire la diffusione dei fumi oppure impilare i melari uno sull’altro.
- Sigillatura: È fondamentale sigillare bene la camera per evitare che i fumi di zolfo escano e per garantire una buona concentrazione delle sostanze attive.
2. Bruciatura dello Zolfo
Una volta che la camera è pronta, si procede con la bruciatura dello zolfo:
- Posizionamento dello Zolfo: Posizionare piccole quantità di zolfo all’interno della camera. La quantità può variare, ma di solito si utilizzano circa 50-100 grammi per ogni melario, in commercio esistono dischi di zolfo generalmente usati in enologia .
- Accensione: Accendere lo zolfo in modo controllato, utilizzando una fonte di calore (ad esempio, un accendino o un fiammifero). Una volta acceso, lo zolfo comincerà a bruciare, producendo fumi densi.
- Chiusura della Camera: Chiudere immediatamente la camera dopo l’accensione per trattenere i fumi all’interno. Lasciare il contenitore chiuso per alcune ore (di solito da 4 a 12 ore), a seconda delle istruzioni del prodotto utilizzato.
3. Ventilazione
Dopo il periodo di esposizione, aprire la camera in un ambiente ben ventilato per disperdere i fumi residui. È importante lasciare i melari all’aria aperta per un po’ di tempo prima di riporli nuovamente nell’alveare.
Efficacia della Tecnica
La bruciatura dello zolfo è efficace perché i fumi di zolfo hanno proprietà insetticide e fungicide. Questi fumi penetrano nei telaini e uccidono le larve e le uova della tarma della cera, riducendo significativamente la popolazione di questi parassiti.
Vantaggi e Considerazioni
Vantaggi
- Efficacia: Può essere molto efficace nel ridurre le infestazioni di tarma.
- Economico: L’utilizzo di zolfo è relativamente economico rispetto ad altri trattamenti chimici.
- Nessun residuo chimico: Non lascia residui tossici sui telaini, purché il processo venga eseguito correttamente.
Considerazioni
- Sicurezza: Lo zolfo è una sostanza chimica e deve essere maneggiato con cautela. È importante indossare dispositivi di protezione, come guanti e mascherine, durante la manipolazione.
- Non respirare assolutamente i fumi della bruciatura sono altamente tossici in quanto si tratta di anidride solforosa e anidride solforica che se inalata viene a contatto con l’acqua delle mucose nasali e della saliva si trasforma in acido solforico creando gravi irritazioni alle vie respiratorie, occhi e corrosioni alle mucose polmonari danneggiandole con l’alto rischio di edema polmonare.
- Attenzione alle api: Assicurarsi che nessuna ape si trovi nella camera durante il trattamento.
- Temperatura e umidità: Le condizioni ambientali possono influenzare l’efficacia del trattamento. È meglio effettuare l’operazione in giornate asciutte e calde.
Come Funziona il Bacillus thuringiensis
1. Meccanismo d’Azione
Il Bacillus thuringiensis produce delle tossine proteiche (endotossine) che sono innocue per gli organismi adulti ma letali per le larve di molti insetti. Quando le larve della tarma della cera ingeriscono queste tossine, queste si attaccano alle pareti intestinali degli insetti, provocando danni cellulari e, infine, la morte dell’insetto.
2. Selettività
Una delle caratteristiche principali del Bt è la sua selettività. Le tossine agiscono specificamente su certe specie di insetti e non danneggiano le api o altri organismi utili, il che lo rende un’opzione preferibile per gli apicoltori.
Come Utilizzare il Bacillus thuringiensis
1. Scelta del Prodotto
Esistono diverse formulazioni di Bt, alcune delle quali sono specificamente formulate per il controllo della tarma della cera (B403). Assicurati di scegliere un prodotto etichettato per questo uso.
2. Applicazione
- Tempistica: È più efficace applicare il Bt quando le larve della tarma sono ancora giovani e più vulnerabili. Questo è solitamente durante l’estate, quando si verifica la massima attività delle tarme.
- Modalità di Applicazione: Il Bt può essere applicato direttamente sui favi infestati o spruzzato sull’interno dell’arnia. Segui sempre le istruzioni del produttore per la corretta diluizione e applicazione.
3. Condizioni Ambientali
Il Bt è più efficace in condizioni calde e umide, quindi cerca di applicarlo in giornate con queste caratteristiche. Evita di applicarlo in giornate molto ventose o sotto la pioggia, poiché questo può ridurre l’efficacia del trattamento. Generalmente si applica ai melari prima dell’immagazzinamento.
4. Monitoraggio
Dopo l’applicazione, è importante monitorare gli alveari per valutare l’efficacia del trattamento. Controlla se ci sono segni di larve morte e verifica la salute generale delle api.
Vantaggi dell’Uso del Bacillus thuringiensis
- Ecologico: Essendo un insetticida biologico, il Bt è considerato ecologico e meno dannoso per l’ambiente rispetto ad altri pesticidi chimici.
- Sicuro per le Api: Non presenta rischi diretti per le api adulte, il che è cruciale per la salute della colonia.
- Efficacia: Se applicato correttamente, può ridurre significativamente le popolazioni di tarma.
Conclusione
La lotta contro la tarma della cera richiede un approccio integrato che combina pratiche preventive e trattamenti mirati. L’uso del Bacillus thuringiensis rappresenta una soluzione biologica efficace, sicura per le api e selettiva nei confronti delle larve, mentre la tecnica di bruciatura dello zolfo offre un metodo tradizionale potente per eliminare infestazioni già presenti. È fondamentale mantenere un ambiente pulito e ben gestito all’interno degli alveari, monitorare costantemente la salute delle colonie e adottare misure di sicurezza durante i trattamenti. Con queste pratiche, gli apicoltori possono proteggere le loro colonie, garantire una produzione di miele sana e sostenibile, e affrontare con successo le sfide poste dalla tarma della cera.